L’uomo al centro degli interessi, la sua salute, il suo benessere psicofisico, il suo equilibrio e soprattutto la sua incolumità: è la scelta compiuta da quest’isola, che ha preso provvedimenti decisi, quali i limiti di velocità a 30 o 40, la realizzazione di piste ciclabili, i controlli stradali, la manutenzione delle strade, investendo così sul ciclismo, per consentire di apprezzarne il territorio e sfruttarne il clima, proiettandosi anche nella mobilità urbana a due ruote.
Chi l’ha provata ha assaporato il gusto di pedalare in sicurezza, godendo di ogni metro percorso, il contatto con la natura, assaporando ogni curva, tornante, vista a strapiombo, in piena libertà, senza la paura di essere investito o cadere a causa di una buca.
Sembra un miraggio ma non lo è, sono andato a Gran Canaria ed ho toccato con mano la sensazione di andare in bici in un luogo dove l’obiettivo è raggiunto: la sicurezza e il rispetto delle persone e per la vita al primo posto.
Ho trovato strade con asfalto perfetto e tragitti per ogni livello, salite ripide e discese divertenti, con viste mozzafiato e qualche momento adrenalinico ma mai, nemmeno per un istante, mi sono sentito minacciato dagli automobilisti, ed anzi al contrario, anche in salita, a passo d’uomo, mi sono reso conto che rigorosamente attendevano un mio gesto per superarmi, talvolta nemmeno su invito…perché alle Canarie gli automobilisti ti sorpassano solo se sono totalmente sicuri di non farti correre alcun pericolo
Il clacson non esiste, se non per segnalare con garbo e aspettano, finché non possono saltare nell’altra corsia, a passo lentissimo, garantendoti così una manovra in totale sicurezza.
Neanche da aggiungere, perché chi ha pedalato qui lo sa: talvolta si sporgono dal finestrino per incitarti o applaudirti…robe da pelle d’oca!
I giorni sono volati, ed avrei voluto vedere ancora di più, perché la natura offre paesaggi unici ma soprattutto si è fatto tantissimo per i ciclisti e per la viabilità, con limiti di velocità rigorosi, a 20, 30, 40 e 60, e tutti li rispettano, anche perché i controlli di Polizia sono serrati.
In tutti i centri abitati la velocità non è mai consentita oltre ai 40 orari ma ciò che sorprende di più è la convivenza pacifica tra automobilisti e ciclisti, forse perché si è capito che ne guadagnano non solo i ciclisti, ma gli stessi automobilisti, che vivono il trasporto in auto in serenità, senza inutile stress.
In queste isole i veicoli a motore sono finalizzati a mero mezzo di trasporto, per sfruttare la bellezza del territorio e consentire ai turisti di godere della vacanza senza incidenti o contrattempi.
Prima delle rotonde si rallenta a prescindere, così davanti agli incroci o prima di una curva, per garantirsi quel margine in più di sicurezza, quello che in Italia non è nemmeno contemplato ed anzi si viaggia sempre al limite, così dinanzi al minimo imprevisto il più delle volte arriva l’incidente.
Un connubio tra regole ferree e controlli rigorosi, ma soprattutto con il cambiamento culturale, votato alla dolcezza del trasporto e alla serenità, consentendo così ad ognuno di praticare sport, che sia Surf, Kite o ciclismo senza pericoli negli spostamenti.
Nessuno si azzarda a superare i limiti, e gli incidenti sono quasi annullati, perché lo possiamo confermare dati alla mano, gli incidenti, specialmente quelli con esiti gravi, scaturiscono sempre dall’eccessiva velocità, tra tutti gli elementi il più responsabile di morti e feriti gravi sulle strade.
Un esempio per l’Italia, visto che queste isole sono frequentate da molti italiani, per far leva su una Politica confusa e contraddittoria, che non riesce a dare un’impronta decisa e protesa al cambiamento, e non molla il piede dai pedali dei veicoli a motore.
Non solo bellezza e varietà dei percorsi, da quelli ondulati della costa o alle salite, il vero piacere è nelle strade con fondo perfetto, senza insidie, senza buche.
Si può affermare quindi che le Canarie costituiscono un esempio di sostenibilità, che tiene conto nelle sue scelte politiche dell’impatto ambientale, rendendosi così sempre più attrattiva per i numerosi turisti sensibili al tema ambiente.
Ed è proprio in questa prospettiva che la bicicletta diventa regina, i ciclisti amati e non solo rispettati, che siano ciclisti professionisti, amatori, o pedalatori semplicemente turistici, che utilizzano pedalate assistite, ma anche e soprattutto per chi utilizza la bici quale ideale mezzo di trasporto.
E’ in questa prospettiva che tutti ne traggono vantaggio e piacere, creando un circuito virtuoso, un clima di convivenza distesa, una mobilità urbana evidentemente improntata sulle biciclette, con città sono costellate di piste ciclabili, perfette e colorate.
Se poi aggiungiamo il sorprendente rispetto delle regole, il silenzio dei clacson, le distanze nei sorpassi, rigorosamente sopra ai 2 metri e a passo lento, con limiti di velocità che a volte appaiono impossibili da rispettare, l’unico motto possibile può essere “godetevi il viaggio”.
Federico Balconi