Sul gazzettino.it un singolare articolo, che evidenzia l’errore di fondo (causa del nostro arretramento culturale).
L’OBIETTIVO MANCATO
Il PREGIUDIZIO
A partire dalla riforma del Codice della strada, a livello istituzionale vi è un pericoloso pregiudizio: la convinzione che la principale causa di incidenti a danno di ciclisti sia da ricercare nei comportamenti dei ciclisti, sanzionandoli ed educandoli.
iniziative come per il Sindaco di Mofalcone, che periodicamente dispone controlli programmati a danno dei ciclisti, confermano lo strabismo verso il problema sicurezza.
Prima di addentrarci nelle evidenti contraddizioni di questo sistema, ricordiamo a Sindaci e rappresentanti della legge che le principali cause di incidenti sono:
- Eccessiva velocità (degli automobilisti)
- Distrazione (degli atuomobilisti)
- Ignoranza delle norme del codice della strada
- Imprudenza (degli automobilisti)
- Dolo (degli automobilisti)
In nessuna di queste cause si individua la mancanza di luci, campanelli o bretelle…
Ciononostante il giornalista del Gazzettino titola:
“a Monfalcone 37 ciclisti multati in due giorni. Tra di loro c'era chi non indossava il giubbotto catarifrangente o le bretelle ad alta visibilità
L’articolo in questione poi qualche dato sconcertante:
“Un'operazione per tutelare la sicurezza stradale: la polizia locale di Monfalcone ha controllato 423 biciclette in due giorni”.
Quattro agenti impiegati, sin dalle prime ore del mattino (quindi supponiamo di giorno) hanno sottoposto a verificare i veicoli su alcune strade cittadine, effettuando 37 sanzioni per diverse violazioni del Codice della Strada.
Le sanzioni inflitte, secondo quanto riporta il gazzettino, attengono a 25 e sanzioni per circolazione contromano e 10 per il mancato possesso delle luci di segnalazione.
Le restanti due irregolarità riguardavano l'assenza del giubbotto o delle bretelle ad alta visibilità.
Il giornalista scrive poi che “Gli interventi sono infatti mirati a garantire la sicurezza di ciclisti, pedoni e automobilisti, perché un eventuale incidente con un velocipede che non rispetta le normative potrebbe comportare conseguenze legali e sospensioni della patente per i conducenti delle auto coinvolte”.
Sfugge però la logica giuridica di tale dichiarazione, che si contraddice negli stessi termini e la domanda sorge spontanea: se in caso di incidente vengono sospese le patenti degli automobilisti, se ne deduce che l’incidente sia stato provocato da comportamenti illeciti degli stessi automobilisti…e allore per quale motivo impegnare gli agenti in una operazione punitiva/educativa (che non suona benissimo) nei confronti dei ciclisti?
Come dire: se l’automobilista ti investe, superando limiti di velocità, in stato di ebbrezza ed effettuando sorpassi o manovre illecite, tu ciclista crei un disagio, quindi ti multo ad esempio per la mancanza di campanello (anche se non ha rilevanza nella dinamica!)…
L’obiettivo non andrebbe quindi spostato sui comportamenti degli automobilisti?
Se il problema in Italia è culturale, queste iniziative, e il tipo di commento, lo fanno emergere in modo evidente.
La dichiarazione del vicesindaco lo conferma:
«Il nostro obiettivo non è quello di sanzionare i ciclisti che commettono irregolarità, ma sensibilizzarli sulla necessità di rispettare le norme, per la loro stessa sicurezza e per quella degli altri utenti della strada - ha spiegato vicesindaco reggente Antonio Garritani -. In tema di sicurezza non facciamo sconti e siamo soddisfatti nel constatare che, rispetto agli anni precedenti, abbiamo registrato una diminuzione delle sanzioni, segno di una maggiore consapevolezza e attenzione da parte dei ciclisti, anche grazie a questo genere di operazioni che periodicamente programmiamo» ha poi concluso.
Un breve ripasso sulle norme:
Le bretelle, di giorno, nei centri urbani salvo nelle gallerie, non sono obbligatorie, mentre luci e campanello devono equipaggiare le biciclette, salvo accenderle (d’obbligo) solo dopo da mezz’ora prima del tramonto e mezz’ora prima dell’alba (art. 182 comma 9 cds).
Saremmo curiosi di leggere ognuno di questi verbali, analizzando orari, luoghi, circostanze, per capire se davvero l’operazione sia stata ordinata e finalizzata alla sicurezza dei ciclisti, commettendo in ogni caso un errore di fondo: gli incidenti sono causati dagli automobilisti e non dai ciclisti, i cui comportamenti non hanno alcuna attinenza con le stragi quotidiane sulle strade.
Queste le sanzioni:
- sanzione pecuniaria minima di 26,00 euro, come previsto dell’articolo 182, comma 10 del Codice della Strada.