Il primo posto in classifica tra le frasi più pronunciate da automobilisti nell’imminenza di un incidente con vittima un ciclista se lo giocano due frasi:

 1) “Non l’ho visto!”

2) “I ciclisti vanno in giro in fila per tre”

A ben guardare le due dichiarazioni sono tanto allarmanti quanto in netta contraddizione tra loro e non vi è proprio da stare tranquilli: se è vero che i ciclisti viaggiano in fila per tre, in mezzo alla strada, com’è possibile che vengano sistematicamente falciati da automobilisti che immediatamente dichiarano di non averli visti?

Buttiamo un’ipotesi, incrociando i dati raccolti in questi mesi e nelle statistiche sulla circolazione, che, guarda caso, vedono l’utilizzo del cellulare come uno dei comportamenti più diffusi e pericolosi tra i guidatori italiani.

Altro dato sconcertante: nonostante questa stupida abitudine sia ormai sotto gli occhi di tutti, incardinatasi nelle consuetudini dell’italiano medio, la tanto agognata riforma è rimasta ai box, con i suoi provvedimenti, ormai insufficienti, di inasprimento della pene.

Un esempio, tra i tanti, viene fornito da un recente monitoraggio dell’Osservatorio stili di guida promosso da A4 Holding, che ha concluso che l’uso del cellulare durante la guida è quasi una prassi.

Il test è stato effettuato su circa 1300 veicoli a quattro ruote, tra auto e mezzi pesanti, con una percentuale di assidui utilizzatori di cellulare alla guida superiore al 15%.

Nulla di sorprendente, perché tutti lo sappiamo, da anni, e se pensiamo che si tratta di un test in autostrada, dove dovrebbe essere quasi impossibile dedicarsi al cellulare, vista l’altissima pericolosità della condotta, si può solo ipotizzare la dimensione del fenomeno su strade urbane o provinciali, dove l’incidenza di biciclette investite è elevatissima.

Noi di ZEROSBATTI contiamo ad oggi (parliamo di soli 6 mesi di test con quasi 5000 iscritti nel corso dell’anno) una percentuale del 3,5% di incidenti sul numero di assicurati, con la quasi totalità di questi imputabili alla distrazione dell’automobilista!

Se a questi aggiungiamo un altro paio di condotte quali la distanza di sicurezza poco rispettata e il mancato utilizzo delle frecce (si parla del 75% degli italiani), si spiegano tutti i danni, spesso gravi, che subiscono ogni giorni i ciclisti presi alla sprovvista dalle manovre fulminee degli automobilisti.

Continuando a parlare di numeri, e di condotte culturalmente tollerate, sarebbe utile aver chiaro quali siano i tempi di reazione e lo spazio percorso nell’attimo in cui stiamo rispondendo ad un messaggio o guardando l’ultimo selfie dell’amico su instagram:

un automobilista attento, dinanzi ad una situazione di pericolo, non frena prima di un secondo (il c.d. tempo di reazione!), percorrendo almeno 15 metri a 50 km orari e 30 metri a 100 orari.

Ma se lo sguardo era sul cellulare, facciamo per 3 secondi (ma sono sempre molti di più), il nostro veicolo, lanciato a 70 km orari,  in 3 secondi percorre 100 metri, vale a dire un campo da calcio a 11 giocatori: aggiungiamo il tempo di reazione di 1 secondo, altri 20 metri, e lo spazio di frenata, fossero anche 50 metri, e nessuno, sulla nostra traiettoria, si potrebbe salvare, nel raggio di 200 metri!

Basta chiudere gli occhi 5 secondi e immaginarsi la dinamica…ma, ribadiamo, essendo il ciclista un supereroe invisibile, non serve nemmeno chiudere gli occhi!

Cosa prevede oggi il codice della Strada?

L’articolo 173 del codice della strada vieta l’uso del cellulare: “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, comma 11, e di polizia. È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie”.

Le sanzioni attuali:

-da euro 165 a euro 661. 

-sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio”.

La contestazione della multa può anche non essere immediata: ciò significa che il verbalizzante potrebbe anche sorprendere l’automobilista al cellulare e notificargli la multa senza fermarlo.

In questo modo adeguati controlli sulle strade potrebbero contribuire a convincere le persone ad interrompere questo mal costume, con grande vantaggio per ciclisti e assicuratori!

I Giudici, dal canto loro, quando ne hanno occasione, danno il loro contributo, con sentenze e condanne pesanti: la stessa Corte di Cassazione, ad esempio, con una recente pronuncia (n. 23331), ha stabilito che la contestazione possa essere elevata all’automobilista al cellulare anche qualora il veicolo sia fermo al semaforo.

Il ragionamento parte da un principio logico e giuridico: l’incrocio è la fase più delicata della circolazione, pertanto nessuna scusante per chi si distragga sul cellulare qualora fermo al semaforo, ma più che altro questa decisione fornisce uno spunto per comprendere la gravità e l’intolleranza dovuta verso questo fenomeno, da punire, sempre!

I Giudici hanno respinto le difese dell’automobilista ribadendo che in ogni caso il divieto di fare uso di Cellulare resta fermo anche in caso di arresto al semaforo, in ossequio al principio più generale, della sicurezza e della prudenza, che impone di sgomberare l’area di incrocio il prima possibile, ciò che risulterebbe incompatibile con l’uso del cellulare!

Quante volte abbiamo suonato al tizio che allo scattare del verde continua imperterrito a chattare sul suo smartphone??

Queste condotte non sono solo maleducate, ma gravemente pericolose, perché tolgono attenzione e controllo del mezzo!

 

La riforma

Ancora lontano pare, il passaggio a legge di una riforma che mostra già qualche segno di invecchiamento, ancor prima di essere applicata, ad oggi in discussione presso la commissione trasporti.

Questa novella, tanto attesa quanto ormai passata di moda, parte dalla presa di coscienza dell’esistenza, sulla strada, di utenti definiti vulnerabili, ai quali vanno rivolte tutte le tutele possibili: si tratta dei conducenti di biciclette, ciclomotori e motocicli, pedoni e soggetti disabili. Per questa ampia categoria di utenti sono previste ulteriori tutele per agevolare gli spostamenti e ridurre i disagi. 

Tra le varie proposte ci sarebbe anche l’inasprimento delle pene conseguenti l’accertato utilizzo improprio del cellulare. Poca roba dinanzi al fenomeno che ormai sta mietendo vittime sempre maggiori, vuoi per l’incremento del traffico, vuoi per le distrazioni alla guida, vuoi per il successo della bicicletta sulle generazioni più giovani, che si stanno innamorando delle due ruote, nonostante tutto!

In sintesi, la riforma comporterebbe

PATENTE SOSPESA: da 7 giorni a 2 mesi, con ulteriore aumento fino a 3 mesi se si ripete nei due anni. 

PUNTI PATENTE: da 5 a 10 punti.

MULTA: da 422 a 1.697 euro. 

Nel caso di recidiva da 644 a 2.588 euro.

Nella peggiore delle ipotesi si rischia fino a 2588 euro, sospensione fino a 3 mesi della patente e decurtazione di 10 punti…ma questa è l’auspicata peggiore ipotesi!

Ovviamente a ciò si aggiungeranno tutte le altre conseguenze giuridiche date dall’aver causato un incidente e lesioni o morte, con ripercussioni legali e patrimoniali direttamente proporzionali al grado di colpa, fino a dover subire un processo penale e relativa condanna.

Un consiglio legale: 

Per i ciclisti rimasti vittime di incidenti causati dalla distrazione dell’automobilista un consiglio molto utile è quello di chiedere immediatamente il sequestro del cellulare del nostro investitore. Subire un incidente con lesioni, se vi è colpa, configura ipotesi di reato che ci consente di dare il via all’azione penale, e conseguente istanza di sequestro, finalizzata a rilevare se l’automobilista fosse o meno attivo sul suo smartphone, motivata dalla sospetta dinamica del sinistro!

Ricordarsi sempre i 5 passaggi da seguire in caso di incidente:

  1. Fai foto o video prima di spostare i veicoli se possibile
  2. Chiama forze dell’ordine e Ambulanza se hai lesioni
  3. Sottoscrivi correttamente un CAI
  4. Foto e preventivo della bici e dei danni 
  5. Contatta ZEROSBATTI!

 

Avv Federico Balconi

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